ho comprato e letto “il silenzio degli uomini” di tale Iaia Caputo.
mi accingo a riassumervelo, e scusatemi se per la complessità dei contenuti non potrò essere troppo succinto:
“io sento solo quello che voglio sentire, quindi gli uomini sono in silenzio”
ok, vi ho risparmiato i 10-13 euro del libro, che comunque vi consiglio di comprare e leggere e contestare, tenendo presente che è una trappola.
leggete e conteste, a partire dalla legittimità intellettuale di chi scrive.
se parliamo di femministe, in genere non ne hanno.
Iaia Caputo cita il documento della WEF sulla gender gap, un documento che chiaramente nessuna femminista ha mai letto, altrimenti sarebbero molto meno contente di citarlo.
è un documento privo di qualunque capacità di raziocinio.
adotta un criterio di misura del gender gap inconsistente. conta solo se le donne sono discriminate. la cosa è detta esplicitamente, come se realmente fosse intellettualmente giustificabile per uno scienziato scegliere quali dati tenere e quali escludere o fino a che punto tenerne conto in una ricerca.
la cosa è talmente ridicola che in molti casi (per esempio in Italia rispetto al genedr gap di istruzione scolastica) le donne risultano discriminate anche a parti inverse…
il dato è che alle donne va peggio. se però prendi i risultati degli uomini privilegiati e gli attribuisci alle donne discriminate e rifai i calcoli, le donne, con i risultati maschili appaiono ancora più discriminate.
è l’incubo di ogni donna a dieta! una bilancia che dopo che sei dimagrita ti dice che pesi di più!
(si, è una battuta sessista… fate una slutwalk virtuale)
in quel dannatissimo report le donne Ugandesi risultano le meno discriminate del mondo sul piano della sopravviveza… certo, di media muoiono a 40 anni, ma i maschi ugandesi fanno loro il sacrosanto favore di crepare abbastanza prima delle donne che il “gender gap” è il migliore e noi dovremo imparare da loro. se non ricordo male l’età media per gli uomini era 38!! sii.. ispiriamoci all’uganda… siamo tanto sotto di loro in quella classifica.
rispetto al gap economico, hanno messo un tetto di 40.000 dollari che nemmeno provano a giustificare… la ragione è ovvia. grazie a quel tetto possono abbassare di molto il gap nei paesi occidentali ricchi… senza quel tetto probabilmente non ci sarebbe nessun paese occidentale tra le prime 10 posizioni. non c’è niente di scientifico od intelligente in quel report ed ogni volta che lo citate insultate la vostra intelligenza.
cita anche quella enorme cagata che pubblicò il Consiglio d’Europa sul fatto che la prima causa di morte e di invalidità delle donne tra i 14 e 44 anni è la violenza (maschile).
ed ovviamente non è vero, e sarebbe chiaro a qualunque persona intelligente o che almeno andasse a verificare. non solo quando citate questo dato insultate la vostra intelligenza, ma per l’enormità dell’errore e per il fatto che è un dato ormai risaputo ponete in ombra la vostra stessa onesta intellettuale.
il dato giusto lo ha dato barbara spinelli sulla 27ora.
oms: la prima causa di uccisione delle donne tra i 14 e i 44 anni è l’omicidio.
DAH… cazzo, e questa la chiamano sempre “l’esperta di femminicidio”.
un giorno ci sorprenderanno con i dati dell’oms: “il 100% delle vittime di femminicidio è donna”.
ora mi presterò in un atto di estrema violenza misogina: dichiarerò i fatti e citerò le fonti.
Nella classe di età dei giovani adulti (15-44 anni), la prima causa di morte è rappresentata dalle cause violente. Su 14.169 complessive 5.073 sono dovute a cause violente (per lo più incidenti stradali). Seguono i tumori, che in questa classe di età sono prevalentemente leucemie e linfomi.
Importanti differenze di genere si osservano in questo gruppo della popolazione: il rapporto uomini/donne del tasso età-specifico relativo alla mortalità generale è in questo gruppo di età il più alto fra quelli osservabili ed è dovuto principalmente alla differenza in termini di mortalità per cause violente, che fra gli uomini è ben 5 volte superiore a quello osservato fra le donne. Per questa ragione, le cause violente rappresentano la prima causa di morte fra i 15 e i 44 anni solo per gli uomini, mentre fra le donne della stessa classe il primato spetta ancora ai tumori e ancora una volta al tumore della mammella.
-ministero della salute.
http://www.salute.gov.it/rssp/paginaParagrafoRssp.jsp?sezione=situazione&capitolo=quadro&id=2645
bene, non sono scopriamo che solo per gli uomini è la prima causa di morte.. scopriamo anche che devi considerare gli incidenti stradali violenza di genere per arrivare ad avvicinarti ad ipotizzare cagate del genere.
mi chiedo se una donna investita è vittima del patriarcato o della rape culture. mmm…
“non ho chiesto di essere arrotata!”
“non dirmi di attraversare sulle strisce!”
… decisamente rape culture.
Iaia, ora la senti la mia voce?
se non sei in grado di indagare mere questioni aritmetiche come quelle sopraddette, di certo non sei titolata a insegnarci le ragioni del comportamento umano.
ed è questa la trappola. risponderti nei contenuti comporterebbe l’accettazione della tua impostazione mistificatrice E della tua autorità di giudicare.
a cosa servirebbe poi, degnare questo testo di una risposta sul contenuto? non so forse già, che se non sono d’accordo con te sono misogino?
scendi dallo scranno.
se hai qualcosa da dire, fallo con gli argomenti e non con dati falsi e racconti parziali.
se vuoi sentire quello che gli uomini hanno da dire, smettila di scrivergli la parte.
se invece non ti interessa, smettila di tormentali.
essere una donna, o essere una femminista non ti garantisce uno spazio pubblico di discussione privo di critica.
rimpiangerai la nostra afasia se troveremo la voce di dire quello che non vuoi sentire.