Primo maggio senza Fibra

Non ho niente da dire sull’esclusione di Fibra dal concerto.

non conosco l’artista e per quel che mi riguarda ciascuno invita chi gli pare ed esclude chi gli pare.

solo stamattina ho pensato: “ma non è che adesso c’è un buco nel concerto e non sanno come riempirlo????”

Ecco la mia proposta di sostituzione:

via#FabriFibra: ma io non sono una bambina. Non ho bisogno di tutela né di sorveglianza!.

La legge sullo stalking è inefficace! Una petizione per correggerla

La legge sullo stalking è inefficace! Una petizione per correggerla.

un’altro genere di comunicazione ha lanciato una petizione.

ci sarebbero decine di contestazioni da fare a quello che viene affermato nel testo, ma mi concentrerò solo su un passaggio nel tentativo di essere costruttivo.

“La legge si presenta troppo generica non è data una definizione di cosa è lo stalking. Innanzitutto, la legge definisce stalker “chiunque molesta e minaccia taluno con atti reiterati e idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia”. Ma cosa si intende per molestia? Da una parta la definizione è generica, dall’altra si accavalla con il reato di minacce, già presente nel codice penale e punito con una pena superiore. Inoltre cosa si intende per “grave stato d’ansia”? E’ incostituzionale inserire un sintomo soggettivo, perché non si possono stabilire dei parametri sui sintomi della vittima. In questo modo sembra che il reato è grave non per la condotta dello stalker ma perchè ha cagionato un sintomo che è soggettivo.”

 

La legge è troppo generica?

ti rendi conto che quanto più fattispecie penale è “generica” quanti più casi include, e quanto più è “specifica” quanti meno casi include?

stai promuovendo una definizione di atti persecutori che includa MENO persecutori? quali vorresti escludere?

La legge si accavalla con il reato di minacce, già presente nel codice penale e punito con una pena superiore?

che si accavalli con il delitto di minaccia, è tecnicamente vero, cosi come è vero per i delitti di violenza privata, violenza sessuale, rapina, estorsione, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e probabilmente qualche altro.

non è però difficile controllare se la minaccia sia punita più gravemente, dal momento che il delitto di atti persecutori è stato inserito immediatamente dopo quello di minaccia.

la minaccia è punita con la multa fino a 52 euro. solo nei casi più gravi con la reclusione fino ad un anno.

il delitto di atti persecutori è punito con la reclusione fino a quattro anni nel massimo e sei mesi nel minimo.

ORA, la mia contestabilissima opinione è che quattro anni sono più di un anno. datemi del maschilista ma proprio non riesco a vederla diversamente.

quello che nella mia ottusità non riesco a capire è perché tante femministe abbiano problemi così seri con l’aritmetica.

Lo stato d’ansia è un sintomo soggettivo? si possono stabilire parametri sui sintomi della vittima? è costituzionale?

 

qui è necessario evitare un fraintendimento. le condizioni della vittima sono condizioni oggettive nel linguaggio penalistico.

il dato psichico della persona offesa è un fatto oggettivo. il problema è accertarlo. ed è su questo punto che si innesta una questione di costituzionalità: non se sia costituzionale considerare penalmente rilevante un “sintomo soggettivo”, ma se sia possibile discriminare tra quando c’è e quando non c’è, e quando questo è provocata dalla condotta del persecutore e quando da altro.

sembra che il reato è grave non per la condotta del persecutore, ma per il danno patito dalla vittima?

come dire che l’omicidio è grave per la morte della vittima, e non per la gravità della condotta dell’omicida che ha strangolato, preso a pistolettate, picchiato a morte, accoltellato, investito con la macchina, avvelenato….

cosa vorresti fare? un catalogo di condotte persecutorie?

la fattispecie già pone l’accento sulla condotta dell’agente, pur quando questo potrebbe solo aver effetti deleteri.

infatti, come detto all’inizio, indicare quale condotta è persecutoria (quella minacciosa o molesta) può solo portare ad escludere specifiche forme di persecuzione, e mai ad includerne di nuove.

è un gran problema se a fronte di una asserita inefficacia di una legge, si propone di fare una legge ancor più difficile da applicare!

 

 

 

viaLa legge sullo stalking è inefficace! Una petizione per correggerla.

“L’incubo delle aggressioni con gli acidi sembrava una barbarie geograficamente lontana, non esportabile in Occidente. L’agguato avvenuto martedì a Pesaro ai danni di una italiana, l’avvocato Lucia Annibali, è stato un brusco risveglio.”
Anna Meldolesi, 2013, giornalista scientifica che deve aver dormito benissimo la notte tra il 19 e il 20 settembre 2012, quando un uomo venne sfigurato dalla sua ex-compagna aiutata da un amico di lei.

Il femminismo tiene la solidarietà in ostaggio.

le vittime sono i suoi prigionieri.

il suprematismo morale è il prezzo del riscatto.

la pietà umana è la sua merce di scambio.

Liberate la solidarietà, smettetela di di usare le vittime di violenza per estorcere consenso alla vostra propaganda di odio.

Sono qui per dirvi che la solidarietà non è un’arma che potete usare contro di noi.

Rivendico il diritto di provare solidarietà fuori dalla vostra retorica di odio e stupidità.

Liberate la solidarietà, o ce la riprenderemo.

“L’incubo delle…

sull’afasia maschile e la logorrea femminile

ho comprato e letto “il silenzio degli uomini” di tale Iaia Caputo.

mi accingo a riassumervelo, e scusatemi se per la complessità dei contenuti non potrò essere troppo succinto:

“io sento solo quello che voglio sentire, quindi gli uomini sono in silenzio”

ok, vi ho risparmiato i 10-13 euro del libro, che comunque vi consiglio di comprare e leggere e contestare, tenendo presente che è una trappola.

leggete e conteste, a partire dalla legittimità intellettuale di chi scrive.

se parliamo di femministe, in genere non ne hanno.

Iaia Caputo cita il documento della WEF sulla gender gap, un documento che chiaramente nessuna femminista ha mai letto, altrimenti sarebbero molto meno contente di citarlo.

è un documento privo di qualunque capacità di raziocinio.

adotta un criterio di misura del gender gap inconsistente. conta solo se le donne sono discriminate. la cosa è detta esplicitamente, come se realmente fosse intellettualmente giustificabile per uno scienziato scegliere quali dati tenere e quali escludere o fino a che punto tenerne conto in una ricerca.

la cosa è talmente ridicola che in molti casi (per esempio in Italia rispetto al genedr gap di istruzione scolastica) le donne risultano discriminate anche a parti inverse…

il dato è che alle donne va peggio. se però prendi i risultati degli uomini privilegiati e gli attribuisci alle donne discriminate e rifai i calcoli, le donne, con i risultati maschili appaiono ancora più discriminate.

è l’incubo di ogni donna a dieta! una bilancia che dopo che sei dimagrita ti dice che pesi di più!

(si, è una battuta sessista… fate una slutwalk virtuale)

in quel dannatissimo report le donne Ugandesi risultano le meno discriminate del mondo sul piano della sopravviveza… certo, di media muoiono a 40 anni, ma i maschi ugandesi fanno loro il sacrosanto favore di crepare abbastanza prima delle donne che il “gender gap” è il migliore e noi dovremo imparare da loro. se non ricordo male l’età media per gli uomini era 38!! sii.. ispiriamoci all’uganda… siamo tanto sotto di loro in quella classifica.

rispetto al gap economico, hanno messo un tetto di 40.000 dollari che nemmeno provano a giustificare… la ragione è ovvia. grazie a quel tetto possono abbassare di molto il gap nei paesi occidentali ricchi… senza quel tetto probabilmente non ci sarebbe nessun paese occidentale tra le prime 10 posizioni. non c’è niente di scientifico od intelligente in quel report ed ogni volta che lo citate insultate la vostra intelligenza.

cita anche quella enorme cagata che pubblicò il Consiglio d’Europa sul fatto che la prima causa di morte e di invalidità delle donne tra i 14 e  44 anni è la violenza (maschile).

ed ovviamente non è vero, e sarebbe chiaro a qualunque persona intelligente o che almeno andasse a verificare. non solo quando citate questo dato insultate la vostra intelligenza, ma per l’enormità dell’errore e per il fatto che è un dato ormai risaputo ponete in ombra la vostra stessa onesta intellettuale.

il dato giusto lo ha dato barbara spinelli sulla 27ora.

oms: la prima causa di uccisione delle donne tra i 14 e i 44 anni è l’omicidio.

DAH… cazzo, e questa la chiamano sempre “l’esperta di femminicidio”. 

un giorno ci sorprenderanno con i dati dell’oms: “il 100% delle vittime di femminicidio è donna”.

ora mi presterò in un atto di estrema violenza misogina: dichiarerò i fatti e citerò le fonti.

Nella classe di età dei giovani adulti (15-44 anni), la prima causa di morte è rappresentata dalle cause violente. Su 14.169 complessive 5.073 sono dovute a cause violente (per lo più incidenti stradali). Seguono i tumori, che in questa classe di età sono prevalentemente leucemie e linfomi.

Importanti differenze di genere si osservano in questo gruppo della popolazione: il rapporto uomini/donne del tasso età-specifico relativo alla mortalità generale è in questo gruppo di età il più alto fra quelli osservabili ed è dovuto principalmente alla differenza in termini di mortalità per cause violente, che fra gli uomini è ben 5 volte superiore a quello osservato fra le donne. Per questa ragione, le cause violente rappresentano la prima causa di morte fra i 15 e i 44 anni solo per gli uomini, mentre fra le donne della stessa classe il primato spetta ancora ai tumori e ancora una volta al tumore della mammella.

-ministero della salute. 

http://www.salute.gov.it/rssp/paginaParagrafoRssp.jsp?sezione=situazione&capitolo=quadro&id=2645

bene, non sono scopriamo che solo per gli uomini è la prima causa di morte.. scopriamo anche che devi considerare gli incidenti stradali violenza di genere per arrivare ad avvicinarti ad ipotizzare cagate del genere.

mi chiedo se una donna investita è vittima del patriarcato o della rape culture. mmm…

“non ho chiesto di essere arrotata!”

“non dirmi di attraversare sulle strisce!”

… decisamente rape culture.

Iaia, ora la senti la mia voce?

se non sei in grado di indagare mere questioni aritmetiche come quelle sopraddette, di certo non sei titolata a insegnarci le ragioni del comportamento umano.

ed è questa la trappola. risponderti nei contenuti comporterebbe l’accettazione della tua impostazione mistificatrice E della tua autorità di giudicare.

a cosa servirebbe poi, degnare questo testo di una risposta sul contenuto? non so forse già, che se non sono d’accordo con te sono misogino?

scendi dallo scranno.

se hai qualcosa da dire, fallo con gli argomenti e non con dati falsi e racconti parziali.

se vuoi sentire quello che gli uomini hanno da dire, smettila di scrivergli la parte.

se invece non ti interessa, smettila di tormentali.

essere una donna, o essere una femminista non ti garantisce uno spazio pubblico di discussione privo di critica.

rimpiangerai la nostra afasia se troveremo la voce di dire quello che non vuoi sentire.Immagine

 

In Italia si pratica il Donnismo Antifemminista (Movimento di distrazione di Massa)

Pur avendo diversi distinguo rispetto al discorso del link che segue vorrei individuare quello che per me è un elemento di gran valore.

la rivendicazione, quale che sia, ha la funzione di liberare.

un femminismo fatto solo di “fare rete”, in cui opinioni diverse e contraddittorie coesistono senza ma confrontarsi apertamente ha la funzione di creare una “zona” dalla parte delle donne.

“dalla parte delle donne” è un luogo morale in cui si crea la legittimità di un discorso politico, ma inevitabilmente questo conduce al non-pensiero unico.

il non consentire che il “fare rete” diventi “fare comunella” legittimando discorsi che non si condividono pur di stare dalla parte giusta era una consapevolezza di cui si sentiva fortemente la mancanza.

il discorso che segue è di maggior rilevanza per chi si identifica come femminista, ma è il nucleo fondamentale che vorrei fosse percepito:

la retorica del noi contro loro è una retorica in cui le rivendicazioni genuine sono inevitabilmente schiacciate da forme autoritarie che sono formali e strutturali. inoltre la natura formale/strutturale dell’autoritarismo comporta che esso possa strumentalizzare qualunque contenuto.

questa consapevolezza è importante, perché non c’è discorso abbastanza libero, autodeterminando e  condiviso che non possa essere mistificato e pervertito.

e dato che non sappiamo quale sarà il contesto sociale e culturale, da qui a 10 o 20 anni…

a futura memoria:

In Italia si pratica il Donnismo Antifemminista (Movimento di distrazione di Massa).

viaIn Italia si pratica il Donnismo Antifemminista (Movimento di distrazione di Massa).